Nell'anno 2000, lo scrittore napoletano Vincenzo Martongelli pubblica "Eleonora La Borbonica, storia politica e spettacolo nella Napoli Rinascimentale di Antonio Bassolino", un testo che ha l'architettura della pièce teatrale ed i contenuti di un pamphlet del XVIII secolo, ironico, finemente polemico. L'opera, raccontando con dovizia di particolari la serata celebrativa del bicentenario della Repubblica Partenopea del 1799, indaga in chiave scherzosamente borbonica la parabola politico-mondana dell'allora classe dirigente napoletana e del suo leader Antonio Bassolino, nei cui "atteggiamenti carismatici o cialtroneschi, infatti, ognuno di noi può scorgere la inconsapevole consapevolezza del Sindaco di essere la foce di un fiume che trova la sua fonte nella gloriosa e millenaria storia di Napoli".

L'autore, dopo molti anni dalla prima edizione, decide di affidare l'opera alla Rete (www.eleonoralaborbonica.it), allestendo un vero e proprio ipertesto, con video, foto e illustrazioni che accompagnano la lettura; un interessante esempio di arte a tutto tondo, che delizierà il lettore con la profondità di un'opera seria e la leggerezza di una disamina moderna, lucida ed elegantemente rutilante.

Il racconto prende le mosse dallo spettacolo di Roberto De Simone allestito nel 1999 al Teatro San Carlo di Napoli, una rappresentazione della vita burrascosa di Eleonora Fonseca Pimentel, paladina degli ideali giacobini e protagonista della vita politica della Repubblica Napoletana, giustiziata nel 1799 dopo il rovesciamento della Repubblica e la restaurazione della monarchia borbonica. Martongelli rilegge tutti gli accadimenti di quella serata, comprese le amenità della mondanità di contorno, con elegante vis polemica e sapiente intreccio di metafore, dosando gli ossimori, rendendo docile, sotto la sua penna, un argomento altrimenti non facilmente addomesticabile.